Reichstagsakten Mittlere Reihe. Reichstagsakten unter Maximilian I. Band 9. Der Reichstag zu Konstanz 1507 bearbeitet von Dietmar Heil

[1.] Maßnahmen Querinis gegen die antivenezianischen Intrigen Costantino Arianitis durch die Mittelsmänner Zyprian von Serntein und Paul von Liechtenstein, Unterrichtung dieser beiden Räte über die Grundlagen der Position Venedigs, Überzeugung Sernteins und Liechtensteins von der Notwendigkeit eines Kurswechsels Kg. Maximilians gegenüber Venedig und Widerstand gegen die auf Veranlassung Arianitis projektierte Entsendung Giovanni Camillos de Montibus nach Venedig, Verhandlungen Kg. Maximilians mit den Reichsständen über die Romzughilfe; [2.] Stillstand der Verhandlungen mit den Eidgenossen, Verschiebung der Verhandlungen Kg. Maximilians mit Querini wegen der Beanspruchung des Kg. durch die RT-Verhandlungen über die Romzughilfe.

Konstanz, 27. Mai 1507.

Venedig, BM, Cod. marc. ital. VII/989 (= 9581), fol. 37–38 (ital. Kop.; Postverm.: Per postas regias in Hispruch et inde per proprium nuntium Venetias.) = Textvorlage A. Venedig, BFQS, Cl. IV, Cod. V (= 769), fol. 108’-109’ (ital. Kop.; Postverm. wie A) = B.

Auszugsweise referiert bei: Brunetti, Vigilia, S. 34f.

[1.] /37/ Serenissime princeps. Essendo avisato ch’el signor Constantino [Arianiti], orator pontificio, instantissimamente sollicita che questo serenissimo re mandi soi oratori a vostra celsitudine cum instructione de proponerli lo istesso che alli zorni passati per sua maestà li fu proposto, videlicet unione et intelligentia contra Franza et persuasione de acordo cum el pontifice nela forma contenut[a] in ditt[a] proposta [Nr. 262] che jo mandai a vostra signoria a 3 del instant[e], ho judicato esser debito et offitio mio opponermi pro posse ali disegni del prefato signor Constantino et contra operar reservatamente. Però, per levar tal moleste et fastidiose dimande dalle spalle de vostra sublimità et perché nel tempo, son stat[o] a questa corte, mi par haver compreso che la cesarea maestà assai se move per conseglio de alcuni sui particular et antiqui servitori, a chi la presta fede grandissima sopra tuti li altri, i quali sono el secretario Serantainer et d[omino] Paulo Lichtestan, persone in efeto molto da bene et de saldo et bon juditio, et presertim m[esser] Paulo che qui ha fama d’esser colui solo che sempre senza alcun rispecto parla cum el re et liberamente dice el parer suo, et ha molt[o] credit[o] et grande auctorit[à] apresso sua maestà, jo me son sforzato de farmi amico de l’uno et l’altro, i quali insieme sono parenti et ben uniti et non hanno dependentia alcuna dalla chiexia né per si né per soi conjuncti, come ha la mazor part[e] del resto delli conseglieri del re. Et tanto l’ho fato più volentiera, quanto in diversi rasonamenti et in qualche effeto ho trovat[o] in loro optima mente et dispositione verso vostra illustrissima signoria et spetialmente in m[esser] Paulo che ha alcuni castelli vicini al stato suo et molt[o] desidera la pace et concordia tra la maestà cesarea et quel illustrissimo stato.

Li ho prima fato intender particularmente tute justificate raxone de vostra celsitudine circha Rimano et Faenza et la confirmatione oretenus havut[a] dal pontifice de ditte terre1 che apreso ciascuno milita più che ogni altra cossa. Deinde li ho dechiarito la causa che move el signor Constantino a procurar di far far simel propositione a vostra celsitudine che non è altro che /37’/ volersi far grande apresso el pontifice, mostrando di poter et haver auctorità cum la maestà cesarea, anchorché dala sanctità pontificia non né habi forsi comisione né ordine alcuno, perché sua sanctità non potrìa, se non cum suo cargo, far richiesta de simel sort[e] contra la promisione et fede sua. Et quando ben la facesse, la maestà cesarea non doverìa ascoltarla, perché l’è contra el dover, et poi sua maestà sa ben qual sia sempre stat[a] la observantia et devotione della illustrissima signoria vostra verso lei, et quanto la se ne pol prometer in ogni suo honor et exaltatione, et sa etiam et ha experimentat[o] l’animo del pontifice nelle cosse sue, et ha potut[o] cognoscer s’el c’è comparatione, concludendoli come amico ad amico che né l’honesta né ’l dover vol che la celsitudine vostra meta in compromesso quello la possiede, cum tant[a] raxone, né credo che lei per modo alcuno sia per farlo.

Cum queste et altre simel persuasione ho fato tal impressione nelle mente delli predicti Serantainer et m[esser] Paulo che se sono disposti, parendoli cossì esser el ben del suo re per el desiderio, hanno de vederlo unit[o] cum vostra sublimità de voler operar che per modo alcun la maestà cesarea non replici più a vostra sublimità alcuna cossa circa pontifice, ma che, havendo desiderio di haverla unit[a] cum si et lo Imperio ala impresa che sono per pigliar, la maestà sua la debi richieder amorevolmente senza altra proposta. Et sono tuti do de opinione, per quanto mi par cognoscer che cum la unione della celsitudine vostra ogni impresa li habi ad esser facile. Et za ho saput[o] che contra la opinione de quasi tut[o] el resto del conseglio hanno contrario alla expeditione de d[omino] Zuan Camillo, fiol che fu de m[esser] Francesco de Montibus, el qual ad instantia del signor Constantino per le promesse grande, el fa per nome del pontifice, dovea esser mandato de lì cum la medesima propositione che jo mandai a vostra sublimità. Et per ultimo remedio sono reducti a dir al re che non sarìa de suo honor, atrovandosi cum la auctorit[à] et grado che al presente el se atrova unit[o] cum lo Imperio, mandar soi oratori a /38/ Venetia che ritornino cum la reservata risposta che ritornorno li altri ambasatori, quando sua maestà era sola. Ma che sua maestà debbi far intender lo animo suo a vostra sublimità et procurar de haver la resolutione da quel senato per altra via et che, se la illustrissima signoria vostra inclinerà a volersi unir cum loro, alhor se li potrà mandar ambasatori.

Et cum questo mezo fin mo hanno impedit[o] la expeditione del prefato domino Zuan Camillo, ultra etiam che la maestà cesarea ha havut[o] pocho tempo questi zorni de tractar de questa materia per le occupatione, l’ha continuamente cum li principi in trovar modo del danaro per la expeditione deliberat[a] fra loro, circha il che sono ogni zorno in conseglio. Perché cossì, come el danaro è il principal fundamento dela guera, credo che in trovarlo consista etiam la mazor difficultà. Se alle large parole che tuti diceno corrisponderanno li effecti, potrano far facende assai, ma jo non affirmo né posso affirmar a vostra celsitudine salvo quello che jo vedo che fino questa hora è una tanta obedientia di questi principi verso questo serenissimo re et desiderio de compiacerli che più non se potrìa desiderar.

[2.] De’ Suizari altro non c’è, poiché partirono de qui tuti ben contenti et cum promesse de ritornar cum resolutione delle sue comunità juxta el desiderio dello Imperio. Essendo, come ho ditt[o], la maestà cesarea da ogni hora nele difficultà soprascritte, la non ha mandat[o] anchor per mi, sì come me disse de voler fare, resolut[a] che la sarà, credo la mi farà intender el voler suo. Alia non sunt. Gratie etc. [Datum, Unterzeichnung, Postvermerk].

Anmerkungen

1
 Vgl. Nr. 29, Anm. 3.